Mario Lazzarini

 Posted by at 12:00  Memoria
Nov 082006
 

Da Talp N.32 pubblichiamo gli articoli di Adriano e Antonio in ricordo di Mario Lazzarini.

Mercoledì 8 novembre 2006 Mario Lazzarini se n’è andato, a 51 anni, distrutto da un male progressivo che lo aveva colpito anni fa. Mario era stato un pilastro del Gruppo Speleologico Lucchese tra gli anni ‘80 e ‘90 e poi finché aveva potuto. Negli ultimi anni pur non potendo frequentare fisicamente la speleologia e il Gruppo si faceva però sentire per informarsi se Talp era uscito oppure per partecipare con le sue foto (era un eccellente fotografo) alle edizioni dello Speleofotocontest.

Noi non possiamo dimenticarlo per il suo attaccamento e la sua dedizione al Gruppo.

Come magazziniere è stato indimenticabile. Si ricordava a distanza di mesi e anni se avevi preso un sacco e in quale grotta lo avevi lasciato. Tecnico eccellente (o meglio inventore geniale) sapeva trovare i materiali migliori e le attrezzature per risolvere ogni problema. E quando non esistevano li inventava.

Chi ha avuto la fortuna di frequentare il Gruppo in quegli anni non può dimenticare il “ragno da risalita” che permetteva di salire pareti lisce in artificiale quando i trapani in grotta non li aveva ancora visti nessuno. E quando fu necessario portare il gruppo elettrogeno su e giù per i ripidi versanti apuani ecco apparire un bastino da trasporto su misura con gli spallacci imbottiti. Ad una speleogita bisogna cambiarsi sotto la pioggia? Ecco il tendone portatile smontabile superleggero. Per Mario niente era impossibile: se c’era un problema aggrottava le sopracciglia e diceva: “Ci penso io..”

Una volta batté se stesso: sulla strada del Retrocorchia, andando al Farolfi, bucammo con un sasso la coppa dell’olio della Golf di Carlo e l’olio cominciò a uscire… In un istante a Mario venne in mente l’idea risolutiva: con un pezzetto di legno tappò la falla e l’auto tornò tranquillamente a Lucca!

Ciao Mario, nel Gruppo hai lasciato una traccia umana e tecnica indelebile!

Adriano

Mario con la bicicletta da risalita a Corchia '91

Mario con la bicicletta da risalita a Corchia ’91

Quando ricordo Mario Lazzarini, la prima emozione che provo è un sorriso benevolo. Mario si faceva voler bene da tutti, e non faceva niente di particolare per ottenerlo. Io credo di averlo conosciuto abbastanza per poter affermare che non si arrabbiava mai… Non c’è stata mai una volta che l’abbia visto perdere le staffe, imprecare o trattare male qualcuno…

Eppure me lo ricordo ancora frustare con le longes sui frazionamenti del Coltelli, ma mai una volta che abbia perso la pazienza

Quando, venerdì ho ascoltato le parole del suo parroco che lo ricordava commosso, ne ho avuto conferma.

Mario dispensava a tutti quello che di meglio riusciva a fare e pensare, e senza chiedere nulla in cambio. Sembrava che si sentisse meglio a risolvere i piccoli problemi degli altri: una cucitura sulla tuta, una longe riparata, quella sua grande esperienza sui motori…

E non l’ho mai visto appesantire qualcuno con le proprie sofferenze, le proprie delusioni, i propri progetti infranti, e sì che ne ha subiti!

Anche oggi, Mario se n’è andato senza disturbare nessuno, e mi sento più piccolo rispetto a lui per la mia incapacità di distribuire buoni sentimenti come gli riusciva così bene. Ci sia di esempio a noi che gli sopravviviamo, e quando facciamo tappa al Calorino, beviamo un bicchiere in suo onore al ricordo di come ci andava volentieri dopo una giornata in grotta

Che la terra ti sia lieve Mario.

Antonio