Gruppi e mannari

 Posted by at 19:05  Satanàchia
Dic 032013
 

Le sigle dei loro Gruppi, non i loro nomi, questo scrissero Pasini e Ribaldone sulla roccia della Sala Nera, alla Preta, quando per la prima volta la raggiunsero nel 1963.

Sì, perché dietro di loro, dislocati lungo i pozzi, c’erano tanti altri che, sacrificando le proprie ambizioni esplorative, avevano permesso alle due sole “punte” di terminare la discesa. Ben consapevoli di questo, Pasini e Ribaldone non si arrogarono il diritto dell’impresa, ma menzionarono i loro Gruppi, senza i quali non sarebbero arrivati a toccare il Fondo dell’Abisso.

Il sifone pensile di Satanàchia, quando ancora non sapeva di chiamarsi Ivano

Il sifone pensile di Satanàchia, quando ancora non sapeva di chiamarsi Ivano

Leggiamo oggi dei “mannari di Satanàchia”. Che dire. Sei – fortissimi – speleo che si vanno a prendere un sifone di una grotta esplorata (anzi, in corso di esplorazione!) ed armata da un Gruppo che, deliberatamente e non per una dimenticanza, non è neanche stato avvertito. Esplorazione finanziata da persone che quotidianamente lavorano organizzando attività, corsi, gite (sì, speleogite, quelle che i “grandi esploratori” rifuggono come la peste), conferenze, eventi e quant’altro. Persone che gestiscono un Gruppo, cercando, con dedizione, passione e tanta fatica, di tenerlo vivo e unito, al di là dei personalismi.

Il lavoro quotidiano, quello non interessa ai “mannari”. A loro interessa fare l’impresa usando corde ed attacchi (quanti ce ne vogliono per un -1000!) che sono la conseguenza di quel lavoro e della dedizione di quel Gruppo. Magari a loro importa insultarlo ed offenderlo, il Gruppo, anche pubblicamente  e su riviste prestigiose (vedere qui, a pag. 37), accusandolo delle peggiori nefandezze e senza possibilità di replica. Delle regole (non delle regole della Speleologia, ma di quelle del vivere civile) essi se ne infischiano. E riescono a coinvolgere anche un famoso sub, che incredibilmente si presta al gioco, permettendosi perfino di non rispondere quando gli viene chiesto perché e con chi sta organizzando una immersione a totale insaputa del gruppo che sta esplorando la grotta. Altro che Pasini e Ribaldone.

Noi torniamo a fare Speleologia, quella con i Gruppi, dove si comunica e si cresce.

La tacca sul “sifone Ivano”, la lasciamo mettere a qualcun altro.

 

 

Nov 122013
 

 Il Gruppo Speleologico Lucchese CAI organizza una escursione speleologica guidata (speleogita) al Tanone di Torano, il prossimo 24 Novembre, Domenica.

Volantino speleogita Tanone di Torano 2013

La Speleogita è un’occasione per avvicinarsi all’affascinante mondo della Speleologia, una disciplina complessa che racchiude in sé molti aspetti diversi: quello sportivo, quello scientifico, l’emozione della scoperta e dell’ignoto, il piacere di praticare un’attività di gruppo appassionante e divertente e, senza dubbio, un modo diverso di vivere la montagna.

Le iscrizioni sono chiuse. Per informazioni:

  • scrivere a info@gslucchese.it
  • oppure telefonare a Giovanni (3319241773) o Alberto (3491075282)

Programma:

    • Ritrovo alle ore 8.00 al parcheggio adiacente al Palazzetto dello Sport di Lucca.
  • Trasferimento a Torano con mezzi propri. Pranzo al sacco.
  • Rientro in serata (chi vuole può fermarsi a cena col GSL, basta segnalarlo al momento dell’iscrizione).

La quota di partecipazione è 12 Euro per i soci GSL/CAI e i bambini sotto i 12 anni, 15 Euro per tutti gli altri e comprende la copertura assicurativa.

Il GSL fornirà agli iscritti tutto il materiale “tecnico” necessario (caschetti, luce, eventuali attrezzature). Si consiglia un abbigliamento pesante e “da battaglia” (ci si infanga!), ai piedi scarponi da trekking o stivali, alle mani guanti da giardinaggio. Indispensabile un ricambio completo per il ritorno.

Il GSL si riserva di cambiare la destinazione della gita a seconda delle condizioni meteo.

Set 022013
 
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Antenna esterna

L’idea di dotare il campo base di -600 a Satanachia di un terminale telefonico capace di ricevere ed effettuare chiamate verso ogni rete telefonica pubblica (fissa o mobile), ci era balenata già dalle prime punte esplorative del 2010, sia per informare tempestivamente gli amici del gruppo speleo delle nuovissime scoperte effettuate, sia per motivi di sicurezza viste le sei ore medie di tempo necessario da lì ad uscire per chiedere eventuale assistenza.

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Unità esterna presso l’ingresso

I recenti terremoti che si sono verificati in zona, ci hanno poi definitivamente convinto quanto sia preziosa la possibilità di comunicare in tempo reale con le proprie famiglie subito dopo una scossa, sperando priva di conseguenze. E’ così che ci siamo decisi ad iniziare l’installazione, nonostante i rischi connessi alla pratica speleologica in un territorio attualmente a serio rischio sismico, confortati se non altro, dalla possibilità di comunicare subito con il mondo esterno al presentarsi di scongiurate situazioni d’emergenza.

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Unità esterna collegata all’antenna e pronta per il collegamento a batteria e linea telefonica

L’impianto si compone di unità esterna (interfaccia GSM – telefono) posta nei pressi del pozzetto d’ingresso che, dotata di antenna esterna ed alimentata a batteria, consente di utilizzare un normale apparecchio telefonico, collegato tramite una linea bifilare standard che fornisce anche la necessaria tele-alimentazione.

Il sistema è in grado di effettuare e ricevere chiamate utilizzando una numerazione mobile ben fruibile nella zona dove si apre l’ingresso grotta.

Diciamo che lo schema di principio prende spunto dal sistema di comunicazione utilizzato dal soccorso speleologico del CNSAS, con la differenza che nel nostro caso l’ingresso grotta non necessita di un presidio umano visto che a sopperirne la funzione provvede l’interfaccia automatica.

Dopo lunghi preparativi e test di laboratorio, a fine giugno ci siamo decisi ad iniziare l’installazione (leggi articolo), ma il sisma concomitante ci ha tenuti prudenzialmente lontani da Satanàchia per altri due mesi, fino a ieri domenica 1 settembre, giorno in cui abbiamo effettuato le prime telefonate dal punto raggiunto dalla iniziale e parziale stesura del doppino telefonico, intorno a quota -208m dall’ingresso.

Il risultato si sintetizza nei video seguenti che abbiamo girato nell’occasione all’interno dell’abisso Satanàchia. Sembra un paradosso, ma complice il fatto che ormai nessuno ricorda più a memoria i numeri di cellulare e che di domenica pomeriggio a casa difficilmente trovi qualcuno, abbiamo dovuto fare diversi tentativi per interloquire con qualche amico che comprendesse l’eccezionalità della conversazione…

Primo tentativo di chiamata dalla base del P. Micheluzzo (-160m) – nessuna risposta

Imbarazzo… non ci ricordiamo i numeri da comporre!

Daniele se ne ricorda uno! Ma è irraggiungibile…

Simone Rastelli (GSPT) sarà il primo a parlare con noi…

Scendiamo ulteriormente.. Dopo un po’ qualcuno comincia a rispondere alle varie chiamate senza risposta…

RINGRAZIAMENTI

SICE Srl per aver reso possibile il concretizzarsi di un’idea mettendo liberamente a disposizione risorse umane, attrezzature e materiali;

A Pierangelo Torselli (SICE) per aver risolto gli immancabili problemi meccanici;

Ad Andrea Morandi (SICE) per il disegno, la realizzazione e la taratura dell’antenna esterna;

A Giulio Di Pego (Telnet) per la preziosa consulenza in tema di installazione interfacce telefoniche e scaricatori di linea;

Ad Andrea Monti (Telecom ItaliaCollegio Guide Speleologiche Abruzzo) per aver provveduto alla fornitura di un km di doppino telefonico;

Al Geom. Giovanni Casotti (Comune di Minucciano) per la piena disponibilità ed il nulla-osta all’accesso carraio a Orto di Donna;

A Chiara Maglioni (GSL) per avermi supportato all’installazione dell’unità esterna;

Ad Andrea Tori (GSL) e Daniele Antonetti (GSPTGSL) per avermi supportato alla prima parziale stesura del doppino in grotta;

A PosteMobile per aver reso disponibile il segnale di telefonia mobile presso l’ingresso di Satanàchia.

Ago 172013
 

ante mostra 1Continua la fortunata rassegna fotografica apuana, e non solo, di Elia Pegollo de “La Pietra Vivente” già supportata dal GSL durante la sua prima edizione a Massa.

Stavolta ospite della mostra sarà la Provincia di Lucca che inaugurerà l’esposizione venerdì 23 agosto alle 18:00 presso la sala Staffieri – galleria Ammannati, Palazzo Ducale a Lucca (ingresso libero).

Durante la rassegna sarà possibile assistere a diversi eventi (dibattiti, proiezioni). Tra le altre segnalo la serata di proiezioni a cura del Gruppo Speleologico Lucchese CAI del venerdì 6 settembre a partire dalle 20:45. Saranno proiettati i film “Le Vene dei Monti” di A. Gobetti e T. Biondi prodotto dalla Federazione Speleologica Toscana, “Le Oscure Vie dell’Acqua” di A. Lusini e S. Bonechi prodotto dalla Commissione Speleologica Speolo di Fucecchio (FI), ed una rassegna di immagini in tecnica tridimensionale “Di Pietra e di Acqua 3D” di P. Dori a cura del Gruppo Speleologico Lucchese.ante mostra 2

Ulteriori info e programma dettagliato nei depliants allegati.