Mag 012017
 

Il Gruppo Speleologico Lucchese propone, per il 14 Maggio prossimo (domenica), una nuova e originale speleogita, extra calendario CAI.

Si tratta in realtà di una gita speleo-escursionistica in quanto cammineremo lungo un percorso ad anello con partenza e arrivo al paese di Sassorosso, nel comune di Villa Collemandina. Il paesino è abbarbicato su un picco che sul versante opposto si affaccia sul selvaggio vallone del Fiume che lo separa dai contrafforti sud-orientali della Pania di Corfino.

Percorreremo antichi sentieri e tracce di sentiero che risalgono questo selvaggio e spettacolare vallone, rimanendo sulla sinistra orografica. Passeremo sotto imponenti pareti calcaree dove, ovviamente, si aprono diversi ingressi di grotte, che, naturalmente, visiteremo. Non si tratta di grotte di grande sviluppo, ma sono comunque interessanti perché probabilmente rappresentano i resti di antico carsismo assai sviluppato e attualmente smembrato dall’evoluzione tettonica dell’area e dall’erosione del fiume sottostante. Sono ingressi e ambienti di dimensioni anche imponenti e generalmente di facile percorribilità. Le grotte che vedremo sono la Tana delle Gracchie di Sassorosso, la Tecchia Alta, la Buca del Frate e la Tana della Guerra. Percorreremo sentieri non segnati dove, per la ripidezza del versante, bisogna muoversi con attenzione pur non essendoci alcuna difficoltà tecnica.

È opportuno quindi avere un abbigliamento che consenta di camminare comodamente all’esterno e di entrare a visitare queste grotte che incontreremo, senza doverci cambiare tutte le volte. Un ricambio lo lasceremo all’auto. Come attrezzatura “tecnica” sarà necessario il solo caschetto con l’illuminazione che verrà fornito dal Gruppo Speleologico ai partecipanti. Consumeremo un pranzo al sacco e, come tradizione, chi vorrà potrà fermarsi a cena con noi in loco.

Per informazioni ed iscrizioni scrivere a info@gslucchese.it oppure telefonare ad Adriano 328 7054200. Il ritrovo è al parcheggio dietro il Teatro di Ponte a Moriano, alle ore 8.30. La quota di partecipazione è di 10 EUR per i soci CAI e i bambini sotto i 12 anni, 15 EUR per tutti gli altri.

In caso di condizioni meteo non favorevoli la gita sarà rinviata ad altra data.

Apr 102017
 

Pure quest’anno l’appuntamento primaverile con la speleologia ha avuto luogo, quello che i frequentatori di grotte indicano col termine “speleogita”, etimologicamente una specie di escamotage per avvicinare chiunque lo desideri al mondo della speleologia nel modo meno traumatico possibile. Principale obiettivo quello di trasmettere l’interesse per un’attività ultimamente in forte declino, sensibilizzando sull’importanza delle cavità carsiche (grotte) come risorsa indispensabile per l’ambiente, le specie animali e l’ uomo, come orologio che custodisce la storia geologica e umana del territorio e esempio per antonomasia del potere estetico e artistico della natura.

Per permetterci di trasmettere tutto questo è indispensabile però scegliere la grotta giusta perchè sia adatta a tutti. Qualche settimana e l’attenzione è caduta sulla buca delle fate di Soraggio, una cavità che si apre sulle pareti settentrionali del monte ripa, fra Orecchiella e Sillano. I partecipanti alla gita sono quasi trenta, un bel numero: figure storiche della speleologia lucchese, ex corsisti, frequentatori occasionali e “prime volte”.

La giornata promette molto bene. Fermiamo le auto vicino Villa Soraggio e ci incamminamo, carichi di attrezzatura, lungo il sentiero muschioso e selvaggio che ci porterà all’entrata. Gli alberi ancora poco carichi  di foglie ci permettono di visualizzare la maestosità delle falesie di calcare circostanti. Un piccolo break  e siamo pronti a superare l’ostacolo più importante della giornata: è necessario oltrepassare infatti un enorme blocco incastonato tra le ripide pareti del torrente. la grotta si trova al di sopra del blocco. Per far questo gli organizzatori hanno sistemato delle corde da scalare a mano e fissato un paranco per facilitare chi avesse difficoltà nell’ascesa assicurando da un’eventuale caduta. Non ci sono state difficoltà e nel giro di mezz’ora tutti e 30 i partecipanti sono all’entrata. Alcuni hanno deciso di allietare la salita sfoderando la loro parte più mostruosa con le facce più orribili mai viste su corda (giusto per sottolineare la totale assenza di serietà di chi frequenta le grotte). “Abbandoniamo” il carico in eccesso, luci frontali accese e tutti sono dentro.

La grotta si sviluppa con andamento a grandilinee orizzontale. L’interno è ben illuminato dal gran numero di luci ed iniziano ad apparire le prime concrezioni dopo pochi passi, dalle stalattiti a spaghetto alle stalagmiti erose centralmente, alle enormi colonne plurimillenarie. Ci avvisano della presenza di pipistrelli in letargo da non disturbare. La condotta si interrompe su un terrazzo, un saltino di qualche metro, per cui ne approfittiamo, attendendo l’armo, per parlare di carsismo e dei meccanismi che creano le grotte. Si prosegue con corda fino alla base del salto, dopodichè ci aspetta una serie di basse strettoie da superare strisciando sfocianti in una grande stanza ricca di laghetti concrezionati e colonne. Proseguendo ancora l’ ambiente si interrompe improvvisamente in una frana di grandi blocchi poggiati l’ uno sull’altro. 6 temerari (si spera presto speleologi) si inerpicano tra i blocchi poichè al di là sanno li aspetta la luce dell’ uscita. Solo la luce in realtà: la strettoia è tanto stretta da impedire il passaggio regalando solo l’ illusione di una possibile fuga (scherzetti comuni eheh). Bisogna tornare indietro. Per evitare di tornare a ritroso sui nostri passi, viene proposta una strata alternativa: strisciare nel letto di un lago sotterraneo asciutto dalla siccità di questi mesi, passare due stretti passaggi e ritrovarsi magicamente nella condotta iniziale, vicinissimi all’ entrata/uscita. Riscendiamo il blocco e in poco tempo, un pò cotti, di ritorno alle auto.

La soddisfazione sui visi dei partecipanti è evidente e spontanea, così come, ovviamente, la stanchezza. ma ogni speleo sa che uscito di grotta un ultimo dovere l’attende: l’abbuffata finale clamorosa, la ruzzata tra amici, conclusione perfetta di una giornata perfetta. Questo è più o meno quello che rappresenta la speleologia. E per chi volesse saperne di più c’è il corso!

Mar 262017
 

Il Gruppo Speleologico Lucchese del CAI organizza una escursione speleologica guidata (detta Speleogita) alla Tana delle Fate di Soraggio, il prossimo 9 Aprile, Domenica.

La TANA DELLE FATE DI SORAGGIO è situata a quota 860m slm in località Seminabbia nell’Alpe di Ripa nei pressi dell’abitato di Villa Soraggio nel territorio comunale di Sillano. Lo sviluppo reale noto ad oggi supera il chilometro per un dislivello compreso tra +5m e -6m rispetto all’ingresso.

 

Info utili:

  • Quando e dove ci troviamo per partire? Alle 8.30 di Domenica 9 Aprile nel parcheggio alle spalle del Teatro di Ponte a Moriano. Clicca qui per la mappa.
  • Quanto costa? 10 EURO per i soci CAI e bambini sotto i 12 anni, 15 EUR per tutti gli altri.
  • Come mi iscrivo? Puoi mandare un email a info@gslucchese.it oppure telefonare a Marco 3899727655
  • Come arrivo alla Grotta? Con la macchina da Ponte a Moriano alle vasche di Villa Soraggio (Sillano), poi a piedi per circa mezz’ora fino all’ingresso della grotta.
  • Come mi devo vestire? Abbigliamento pesante e da “battaglia” protetto da tute da meccanico e/o tute da ginnastica. Ai piedi scarpe da trekking ed alle mani guanti da lavoro. Ricambio completo per il ritorno.
  • .. e le attrezzature? Sono fornite dal G.S.L. e sono comprese nella quota di iscrizione.
  • .. e per il mangiare? Porta un panino per fermare i morsi della fame e un po’ d’acqua da bere. A fine gita andiamo a cena tutti insieme. Confermaci la tua presenza al momento dell’iscrizione.
  • Se sono minorenne? Ti devi far accompagnare da un maggiorenne!
  • Devo essere esperto? No! Il percorso è semplice e alla portata di tutti!