marco

Nov 262011
 

Preparativi all'ingresso.

Se ne parlava dalla fine di Ottobre. Leonardo,  che aveva avuto modo di visitare Satanachia l’anno scorso, contattava Eleonora e proponeva la colorazione. Ele e il gruppo accettavano l’idea con entusiasmo; si muoveva la FST e, a tempo di record e con molta buona volontà, Valentina della commissione scientifica riusciva ad organizzare, per il 26 e 27 Novembre, addirittura due colorazioni: una a Satanachia, l’altra al Piloro (all’ultimo momento quest’ultima salterà per la secca).

Pozzo del Cinquantesimo

La notizia della colorazione si diffonde e molti dimostrano interesse e si dichiarano disponibili a partecipare. Ecco quindi che il giorno fatidico, Sabato 26 Novembre 2011, davanti al rifugio Donegani, ci ritroviamo in parecchi. Noi del Gruppo Speleologico Lucchese (Antonio DM, Nadia, Antonio DB e il sottoscritto) arriviamo poco dopo le 10 e troviamo subito gli amici del Gruppo Speleologico Archeologico Versiliese (Chiara, Alessio e Cristian) che ci accolgono e ci salutano calorosamente. C’è anche Marc Faverjon: ci presentiamo e scambiamo qualche parola. Dopo qualche minuto arrivano anche Giampaolo (Unione Speleologica Pratese) e Laura (Commissione Speleologica Speolo). Ci siamo tutti, possiamo andare.

Antonio nella zona dei -400

Davanti al vecchio rifugio Donegani prepariamo il materiale e organizziamo il lavoro. Oltre alla colorazione c’e’ da ribattere col telemetro laser alcuni punti del rilievo, recuperare un po’ di materiale e fare un po’ di pulizia del Campo Base. Marc ha portato la macchina fotografica, quindi cercheremo di fare anche delle foto. Pensiamo di scendere fino al Campo Base (alla quota di -630 m circa), sostare, e poi scendere un altro po’ per portarci nella zona della colorazione. Finito il briefing, ci incamminiamo lungo la strada di cava. L’avvicinamento richiede circa un’ora e ci godiamo il fantastico spettacolo dell’Orto di Donna: la giornata è splendida, il cielo sereno, le Apuane settentrionali suggestive come al solito. E’ davvero un bel posto, come sempre un po’ ci dispiace abbandonare la luce del sole per il buio dell’Abisso…

Giampaolo al meandro di -580

Giunti all’ingresso ci cambiamo e indossiamo le attrezzature. Sono le 13:00 circa. Entriamo. La discesa è agevole, noi “veterani” descriviamo un po’ la grotta a chi non c’era mai stato. Cunicoli iniziali, pozzo Starlight, traverso, pozzo Micheluzzo… altri frazionamenti e siamo nella sala di -250. Un breve consulto per decidere quali sono i posti degni di foto. Il primo è certamente il Pozzo del Cinquantesimo, la verticale di 130 metri che si trova immediatamente sotto di noi, alla fine di un breve cunicolo in frana. L’ambiente è immenso e l’impresa è ardua ma Marc piazza sapientemente i flash e i soggetti e riesce a ritrarre la grande ‘lingua’ di roccia che sporge nel vuoto a metà pozzo: è impressionante. Alla base del pozzo ci aspettiamo un po’, poi ci dirigiamo verso i -400 dove c’è un altro bel ‘set’ fotografico. Giampaolo fa da soggetto, noi da uomini-flash. Begli scatti. Scendiamo ancora, facciamo il pozzo Un Due Tre e arriviamo alla frattura dei -560, dove la grotta diventa finalmente meno verticale. Un po’ di pena negli scomodi passaggi nella frana e siamo nell’attivo. Bellissimo meandro nel marmo… come non approfittarne per fare delle foto? Marc si impegna e il risultato è eccezionale: “Abbiamo una foto degna della copertina di TALP”, mi dicono. Proseguiamo: saltini, traversi, una strettoia e siamo all’attacco del pozzo sopra il salone del Campo Base: Laura scende e risale dall’altra parte. Marc, dall’alto, riesce a scattare delle foto che rendono l’idea della grandezza del salone.

La colorazione

Al Campo Base ci ricompattiamo e qualcuno mangia qualcosa. Sono circa le 17. Lasciamo il materiale che ci servirà per la notte e continuamo a scendere. Attraversiamo la galleria in discesa nella frana e un primo pozzo, fino al punto stabilito per la colorazione: una saletta nel marmo a -717 metri sotto l’ingresso. C’è un arrivo d’acqua che si raccoglie sul fondo in un comodo canale. La portata è sufficiente per sciogliere velocemente il Tinopal e c’è abbastanza spazio da consentire a tutti di assistere all’operazione. Con la saletta illuminata a giorno dai led la colorazione ha inizio: apriamo le confezioni di Tinopal e versiamo 4.5 Kg di polvere nel canale ai nostri piedi. L’acqua vira dal trasparente all’opaco, colore azzurro chiaro. Sono le 19 di sabato 26 Novembre. Facciamo molte foto, anche qualcuna che ritrae la squadra al completo. E’ un bel momento per tanti motivi: siamo un bel gruppo, siamo in una bella grotta e stiamo facendo un po’ di ricerca scientifica: speriamo di mettere un tassello importante nello studio delle acque sotterranee della Val Serenaia.

Il gruppo

Terminata la colorazione, il gruppo si divide: alcuni vanno a fare un giro nelle regioni profonde di Satanachia, altri tornano al Campo Base per rifocillarsi e sistemarsi per la notte. Durante il ritorno recuperiamo un po’ di materiale lasciato lungo la strada nei giorni della prima esplorazione. Al campo base ceniamo e aspettiamo gli altri che tornano dal giro in profondità. Arrivano verso mezzanotte: ci dicono che hanno visto il Tinopal 300 metri più in basso rispetto a dove era stata eseguita la colorazione; sono passate circa due ore, quindi deduciamo che il colorante scende di circa 150 metri all’ora. Dopo un veloce pasto e un the, una squadra si avvia verso l’uscita. Laura, che esce, ci saluta gentilmente e ci ringrazia. Noi del GSL e gli amici versiliesi, invece, sistemiamo i sacchi a pelo e ci mettiamo a dormire. Ce la prendiamo con calma: avremo tutto il tempo per risalire, domani.

Sulla via del fondo

L’indomani, Domenica, ci alziamo verso le 10:00, facciamo colazione e sistemiamo il materiale nei sacchi. Ne approfittiamo per fare un po’ di pulizia del CB. Dopo aver riordinato tutto, iniziamo la risalita. Io e Antonio DM verifichiamo col telemetro laser le distanze di alcuni caposaldi, per verificare le misure eseguite durante il rilievo.

Usciamo scaglionati, gli ultimi (per forza di cose) siamo io e Antonio intorno alle 21:00. Ci attende un magnifico cielo stellato ed un freddo pungente. Ci incamminiamo lungo il sentiero e poi lungo la strada di cava. Alessio, molto gentilmente, ci viene incontro col suo fuoristrada e ci risparmia l’ultimo tratto a piedi. Gli altri ci attendono, già pronti, davanti al vecchio Donegani. Ci cambiamo anche noi e poi tutti a Gramolazzo in pizzeria: non potevamo chiudere meglio che con una pizza e una birra in compagnia degli amici del GSAV!

Ora aspettiamo i risultati della colorazione. Dove sbucherà il Tinopal? La sgorgoscommessa è aperta…

Le foto di questo articolo sono di Marc Faverjon. Grazie davvero, Marc!



Giu 242011
 

TUNZ TUNZ TUNZ… al suono degli amplificatori a alla luce delle tikke è stato inaugurato, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 Giugno, il “SataNight”, il locale più underground della Val Serenaia. Esso si trova 617 metri sotto l’ingresso di Satanachia, su un rialzo sabbioso di un ampio salone di frana. Il SataNight, una volta semplice Campo Base, è oggi dotato di ogni comfort e vanta allestimenti di lusso: tetto impermeabile, pareti in puro cellophane, riscaldamento autonomo, angolo cottura, zona notte e servizi.

Chef Tori in azione

L’inaugurazione è avvenuta a margine di una punta esplorativa iniziata il giorno prima. Andrea, Giamma, Zairo e Marco sono entrati alle 21:00 circa di venerdi 24 sera, con l’obiettivo di andare a vedere alcune zone inesplorate a quota -700 circa. Notte al Campo Base, veloce colazione e partenza per il fronte esplorativo. Da guardare: un pozzo e un meandro. Il pozzo, che si apre di fronte alla via nota poco sotto il campo base, ha richiesto un’accurata pulizia; la discesa ha portato gli esploratori in un frattura nel marmo che però si richiude su una zona già nota. Il pozzo è stato quindi disarmato. Anche il meandro, dopo essere stato attrezzato, ha ricondotto in zone già conosciute ed è stato quindi disarmato. Visto che c’era tempo a disposizione è stato armato un traverso per guardare da vicino una finestra che è risultata essere chiusa.

Gli esploratori sono quindi tornati al Campo Base. Verso le ore 22:00 un rumore di ferraglia preannunciava l’arrivo della seconda squadra: in breve sono arrivati al Campo Base Antonio DB, Giovanni, Elisa e Federica.

A questo punto quello che era il Campo Base si è trasformato in un vero e proprio locale notturno. Gli ospiti hanno potuto rinfrancarsi e mangiare le celeberrime Minestrine dello Chef Tori, mentre il famoso speaker Antonio DB (trasformatosi per l’occasione in Antonio DJ), supportato dall’impianto luci di Zairo, presentava il locale e la serata ai fortunati avventori. Fortunati, sì, perché il “SataNight” dispone di soli 8 posti; purtroppo non è stato possibile accogliere altre persone, che sono rimaste fuori dall’ingresso (617 metri più in alto) a fare la fila. A breve ci saranno altri tour guidati; necessaria la prenotazione presso il GSL, per ovvi motivi!

Dopo una serata esaltante, gli ospiti si sono spostati nella zona notte per una bella dormita, resa estremamente piacevole dal sistema di riscaldamento a tepore umano di nuova generazione. Il rumore dello stillicidio ha fatto, come al solito, da colonna sonora.

Zona notte

Zona notte

Al mattino(!), dopo che è stata servita la colazione a letto, gli avventori si sono avviati verso l’uscita. La risalita è stata lenta ma bella, al solito Satanachia pretende che i suoi ospiti le dedichino tempo ed attenzioni, specialmente quando si risale. Con l’occasione è stato modificato un armo in cima al meandro a -560. Ora il collegamento tra il meandro stesso e il pozzo soprastante, battezzato da Federica “un-due-tre”, è molto più agevole.

Il tutto si è concluso intorno alle ore 22:30 di domenica sera, tutti stanchi ma contenti: Satanàchia non delude mai!

Apr 032011
 

Il Gruppo Speleologico Lucchese organizza una escursione speleologica alla Buca delle Fate di Coreglia il prossimo 3 Aprile, Domenica.

La Speleogita è un’occasione per avvicinarsi all’affascinante mondo della Speleologia, una disciplina complessa che racchiude in sé molti aspetti diversi: quello sportivo, quello scientifico, l’emozione della scoperta e dell’ignoto, il piacere di praticare un’attività di gruppo appassionante e divertente e, senza dubbio, un modo diverso di vivere la montagna.

La Speleogita, inoltre, vuole essere una sorta di invito al XXIV Corso di Introduzione alla Speleologia che si svolgerà in primavera (maggiori informazioni a breve).

Le iscrizioni sono chiuse. Per informazioni:

  • c/o Sede GSL, il venerdi dopo le 21.30
  • scrivendo a info@gslucchese.it
  • Telefonando a Nadia (3200294038) o Antonio (3409613528)
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    Programma:

  • Ritrovo alle ore 8.00 al parcheggio del Palazzetto dello Sport di Lucca (di seguito la mappa)

  • Trasferimento a Coreglia con mezzi propri. Pranzo al sacco.
  • Rientro in serata (chi vuole può fermarsi a cena col GSL, basta segnalarlo al momento dell’iscrizione).
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    La quota di partecipazione è 10 Euro per i soci GSL/CAI e i bambini sotto i 12 anni, 15 Euro per tutti gli altri e comprende la copertura assicurativa. Maggiori dettagli nel Pieghevole.

    Il GSL fornirà agli iscritti tutto il materiale “tecnico” necessario (caschetti, luce, eventuali attrezzature). Si consiglia un abbigliamento pesante e “da battaglia” (ci si infanga!), ai piedi scarponi da trekking o stivali, alle mani guanti da giardinaggio. Indispensabile un ricambio completo per il ritorno.

    Nov 112010
     

    Si puo’ condensare un anno di esplorazioni in un filmato di quindici minuti? Gianmarco ci e’ riuscito ed ecco il risultato. Quindici minuti di pura emozione, con i protagonisti dell’avventura che vivono e raccontano i giorni di Satanachia. E tutto spontaneamente e senza filtri, cosi’ come siamo abituati a fare noi.

    Grazie Giamma, bel lavoro!

    Il filmato e’ stato presentato in occasione dell’Incontro Internazionale di Speleologia “Casola 2010 Geografi del Vuoto” a Casola Valsenio (RA)

    Set 052010
     

    Io non ci dovevo andare. La punta era organizzata a partire da venerdi 3 Settembre pomeriggio o sera, fino a domenica con opzione sul lunedi mattina. Non potevo. Troppe cose da fare, troppo poco tempo a disposizione, non potevo ancora una volta mettere da parte tutto per Satanachia. Così avevo detto ad Andrea: “No, questa volta non ci sarò, non posso proprio. Se aveste deciso di partire sabato mattina sul presto sarei venuto, ma venerdi non posso proprio. Peccato.”

    Mercoledi, 1 Settembre, ci vediamo tutti al gruppo per parlare del Cinquantesimo. Ovviamente si parla anche della punta del fine settimana: Andrea mi dice che l’idea è quella di partire il venerdì, entrare in grotta di sera o di notte, andare a dormire al campo base a -630, poi partire con l’esplorazione, tornare al campo, ridormire ed uscire. Non senza rammarico, ribadisco che venerdi proprio non posso.

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