Lug 062010
 

Finalmente un weekend di bel tempo dopo la buriana della settimana scorsa! Purtroppo però inizia male: Andrea deve rinunciare all’ultimo momento, la Celeste dà forfait sulla rampa micidiale insieme al suo pilota, Giovanni, visibilmente indisposto, insomma: in piedi dalle 6 eppure non si entra prima dell’una.. Satanachia è una grotta lontana, e fa di tutto per tenerci lontani!

Discesa record, in meno di tre ore siamo al meandro. Decidiamo di spulciarlo ben bene, in modo da trovare il livello giusto per trasportare il più agevolmente possibile il materiale oltre. Il pianificato campo interno lo rimandiamo alle prossime uscite, tanto qui non c’è l’ambiente favorevole.

In effetti il meandro si rivela un nodo geologico della grotta; è il primo ambiente sub-orizzontale dopo 500m di pozzi, è molto alto, alterna marmi a grezzoni e pure rare intrusioni di selcifero, ci riserva sempre grandi lame pericolosamente incastrate sopra le nostre teste ed infine intercetta ortogonalmente un’importante frattura: abbiamo un affluente, attivo.

C’è molta aria, anche grazie ad una cascatella, ma pure gli ambienti si espandono, annunciano possibili prosecuzioni fossili, ma, per il momento, seguiamo l’acqua verso il basso, in un ulteriore pozzo.

Michele si offre di armarlo e parte, assistito dal Giamma. Noi, nell’attesa ci guardiamo intorno e decidiamo di tentare una risalita in corrispondenza dell’affluente, ci pensano Riccardo e Ivy.

Dopo un po’ scendiamo il pozzo, ma svaniscono le speranze di proseguire per quella via, sembra un ringiovanimento angusto per noi ma non per l’acqua, registriamo una quota di -600 (altimetro) e risaliamo.

Al tentativo di risalita di Riccardo e Ivy si è aggiunto il Giamma in supporto e dopo un bel po’ scendono senza buone nuove, ancora ambienti angusti, ed infatti abbiamo perso l’aria già da un po’.

Rinunciamo a seguire l’acqua e ritroviamo l’aria, diverse possibilità: un traverso ed un paio di deviazioni più in alto tralasciate per prioritizzare l’acqua, ma le batterie dei trapani ci hanno abbandonato. Poco male, siamo dentro da 13 ore, portiamo più materiale possibile oltre il meandro, ci rifocilliamo ed iniziamo la risalita… Magico pantin!

Ci ritroveremo per esplorare a Satanachia il 10 e l’11 luglio, mentre il 3 scenderà una squadretta leggera per portare avanti il rilievo.

Un commento sui possibili effetti di Satanachia: controllate il discensore!

Lug 012010
 

Una vecchia buca a Orto di Donna, nota già dagli anni ’90, non puo’ riservare  sorprese! Non la pensano così, però, alcuni membri del Gruppo Speleologico di Forte dei Marmi e i loro amici del Gruppo Speleologico Lucchese. Durante l’estate/autunno del 2009 alcuni volenterosi del GSL decidono di dare un’occhiata alla cavità che, da quel che si sapeva, terminava su una frana dopo un pozzo di circa 15 metri.

L'ingresso di Satanàchia al disgelo

Una frana non può certo fermare l’esploratore detrminato: durante l’autunno del 2009 lo scavo ha inizio. La vecchia buca viene di fatto trasformata in un cantiere: sono realizzate le necessarie opere di contenimento, la frana viene rimossa  e i massi instabili messi in sicurezza. I primi sforzi sono premiati: si apre un cunicolo che lascia ben sperare.

L’approssimarsi dell’inverno, tuttavia, rende difficile la prosecuzione dei lavori. La pioggia prima e la neve poi rendono la val Serenaia di fatto impraticabile. Una frana, addirittura, si abbatte sull’unica strada di accesso alla valle e il Sindaco di Minucciano e’ costretto ad emanare un’ordinanza che vieta il transito verso l’Orto di Donna. Sono necessari dei lavori per rimettere la strada in condizioni di sicurezza e fino a Febbraio del nuovo anno l’accesso alla valle rimane vietato.

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Giu 042010
 

Di seguito il testo dell’annuncio ufficiale della scoperta dell’abisso, diffuso sui più importanti canali tematici nazionali.

Satanàchia! Nuovo abisso in Orto di Donna – Minucciano (LU)

I gruppi speleo delle Sezioni del CAI di Forte dei Marmi e di Lucca annunciano la scoperta di un nuovo abisso apuano, situato in Orto di Donna località Passo delle Pecore. La grotta, già nota dagli anni ’90 fino ad una frana a -17, superata lo scorso inverno, sta regalando successivi ambienti enormi a sviluppo quasi esclusivamente verticale.

Le esplorazioni, riprese al disgelo, sono attualmente giunte su un meandro attivo ad una quota stimata (altimetro) di -560m dall’ingresso dopo una serie di profondi pozzi intimamente collegati, tra cui è sostenibile considerare una verticale unica di oltre 400m.

4 GIU 2010

Apr 172010
 

Il 17 Aprile 2010, finalmente, si riesce a tornare alla grotta. La squadra è composta da membri del GSL e del GSFDM. Condizioni del tempo buone, strada di cava praticabile, anche se con fatica, neve ancora alta: si affonda fino al ginocchio e oltre. Troviamo l’ingresso sgombro da neve (l’aria che soffia lo mantiene pulito). Alcuni entrano per un weekend esplorativo, altri devono tornare indietro per presenziare un’importante festa speleo (con annesso Gran Pampel) che celebra un anniversario altrettanto importante.

Il ritorno a Satanachia dopo l'inverno.

Il ritorno a Satanachia

L’esplorazione si rivelerà fruttuosa: vengono superati i cunicoli iniziali ed un traverso, poi Zairo, con una manovra acrobatica, riesce ad armare il primo pozzo, che viene battezzato “Starlight”.

Ci si guarda intorno: un grande salone di frana e sassi dappertutto. Occorrerà un’imponente opera di bonifica prima di proseguire. Ma per ora il risultato è conseguito: la grotta continua ed alla grande!