Apr 152012
 

Domenica 15 Aprile, speleogita al Tanone di Torano: grotta molto comoda per le occasioni in cui piove, visto che l’ingresso è molto vicino al parcheggio. Sveglia alle 6.45, colazione abbondante e partenza per Lucca.

Torano - Panorama

Arrivati a Lucca, abbiamo aspettato che si radunasse tutto il gruppo, abbiamo pagato la quota di iscrizione (si sa che quando si fanno attività pericolose, il pagamento va fatto rigorosamente ‘prima’), siamo andati a fare la seconda colazione abbondante al bar e poi via tutti verso Carrara, frazione di Torano.

Torano è un piccolissimo borgo dietro la prima fila di vette. Mattinata domenicale con un po’ di pioggia: qualche nonnetto a passeggio per il borgo ha visto arrivare 20 automobili e ci ha guardati con aria interrogativa come a chiedersi “ma dove vanno questi sotto la pioggia?” E infatti abbiamo dovuto cambiarci e indossare le attrezzature sotto la pioggia. Urgh.

Scivolo

Per fortuna in grotta non piove, quindi appena varcata la soglia ci siamo sentiti sollevati e contenti: come gli orsi che vanno in letargo d’inverno.
La grotta è molto carina. Ha un paio di rami fossili, dove ormai non si muove più niente da decine di migliaia di anni, e due rami attivi, dove c’è acqua in abbondanza, un paio di laghetti sotterranei e persino un torrente sotterraneo molto bello. E c’e’ anche una statuetta della vergine Maria, posizionata con cura in una nicchia che sovrasta un mini laghetto a forma di acquasantiera.

E la grotta è anche piena di sabbia. L’acqua porta un sacco di sabbia e la deposita sul fondo delle grotte, cosi’ anche nelle zone dove non scorre piu’, sembra di essere in spiaggia. Va bene per chi si porta paletta e secchiello, molto meno bene per chi ha la macchina fotografica.

Luci nel buio

La mia compattina ora è piena di sabbia e se la accendo l’obiettivo esce facendo rumore di sassolini che ciottolano. Siamo rimasti in grotta dalle 11 di mattina (sì, ci siamo alzati alle 7 e siamo entrati in grotta alle 11. La colazione è il pasto più importante della giornata di uno speleologo.) fino alle 5 di pomeriggio.

E’ stato tutto tranquillo e liscio, i gitanti sono stati coraggiosissimi. Alcuni hanno attraversato delle strettoie anche soltanto per il gusto di sentire l’emozione che si prova ad abbracciare la montagna, e poi si sono fatti calare con in piccolo pozzetto (4-5metri), con un apposito paranco che era stato approntato dai valenti speleologi lucchesi. La discesa nel pozzetto e’ stata emozionante per molti. La prima volta che si rimane appesi a una corda a 5 metri d’altezza non può non essere emozionante.

Federiha alla dehontaminazione. Lei ci tiene.

Un paio di giovani ragazzi sono rimasti così entusiasti che volevano diventare speleologi DA SUBITO! Purtroppo abbiamo dovuto dargli la triste notizia che per quest’anno il corso è già pieno e dovranno aspettare l’anno prossimo.

Dopo aver finito la visita, siamo usciti e finalmente abbiamo trovato il sole. Ci siamo ritemprati nel bar-tabacchi-market di Torano e abbiamo fatto una passeggiata sia nel borgo che nella vicina cava di marmo (domenica la cava diventa un luogo di turismo per gitanti e per curiosi).

A fine giornata, tutti in macchina e via verso una trattoria vicino a Pietrasanta, dove abbiamo mangiato bene e con copiosa abbondanza.

 


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