Mag 312012
 
Vezzo e DISvezzo duran 3 giorni … lo diceva sempre la mi’ nonna!

Ma come è venuto in mente ad una fietta lucchese di fare speleo????

"Fietta" lucchese

"Fietta" lucchese inadeguata

Diciamo tutta tutta la verità, mi sono iscritta a speleo un po’ perché sono folle e le devo provare tutte, un po’ per curiosità nata facendo torrentismo, che può suonare strano, visto che è uno sport completamente differente, ma i canyon e le strettoie trovate nei vari percorsi, mi hanno ispirato.
Così, appena arrivò la newsletter del GSL per informarci dell’apertura iscrizioni al corso, ci pensai per 10 secondi netti e decisi di essere una nuova corsista! Ovviamente tutte le mie amiche fiette glissarono sull’invito guardandomi come se fossi un’aliena. Ma non mi dissuasero dalla mia idea: partecipare al corso di speleologia!
Premetto che io riesco sempre ad essere inadeguata, soprattutto per quanto riguarda il vestiario… ma questa volta forse sono stata esagerata… sono riuscita a presentarmi al CAI per compilare i fogli di iscrizione con tacco 12, giacca in pelle super aggressive ed un trucco da star 😀
Ok, stavo andando a ballare… era venerdì sera… ma insomma, ero un po’ fuori tema!!! Non è la prima volta che mi succede, ormai sono abituata, non mi sento nemmeno più in imbarazzo.
Quello che mi colpì di più in quei 5 minuti? Nessuno si accorse della mia inadeguatezza… o almeno… non me la fecero pesare, nemmeno con uno sguardo! Pensai di amarli follemente dal primo istante.

 

Rocca Soraggio – La Tinè e le tecniche di progressione su corda – 28-29 aprile 2012

La Tinè attrezzata

La Tinè attrezzata

Ci siamo! Prima uscita! Nei giorni precedenti, una dettagliatissima mail del mio adorato e paziente istruttore Marco, ci informava che saremmo andati per un weekend in una palestra di roccia a fare tecniche di progressione su corda. Non si dimenticava di precisare che il bagno praticamente non esisteva, di portare una tenda ed un sacco a pelo, e di divertirsi il più possibile.
L’entusiamo mi assalì, anche se ignoravo cosa fosse una palestra di roccia, ma tutto mi sapeva di una bella avventura!!! Riuscii anche a non pensare per un’ora che il bagno non c’era, quindi niente doccia!
Una fietta lucchese che non si lava dopo aver sudato come un cammello tutto il giorno? Ommmiodddiooooo!!
Insomma, arriva il 28 aprile, faccio lo zainone mettendoci il cambio per la sera, il cambio per il giorno seguente, salviettine x lavarsi in assenza di acqua e ovviamente…. un beauty da far paura!
La mia inadeguatezza, mi suggerisce di portare felpa e giubbottino BIANCO! Indicatissimi per la far pratica in palestra di roccia sotto la pioggia. Grande Frà!

Arriviamo, meeting per spiegarci tutto sulle attrezzature e procediamo con la vestizione. Devo dire che l’imbraco ed il caschetto mi donano…si, si, molto carina(Oibhò).
Ci incamminiamo verso la palestra di roccia, appena la scorgo, alzo il mio nasino per capire quanto è alta quell’immensa rupe… -.-‘ “no vabbhè… io non lo farò MAI!!!”.
Prima discesina di due metri…. ingessata! L’adrenalina a mille. Arrivo in fondo e penso: “Tutto qui?!!!”

L'immensa rupe

L'immensa rupe

Iniziamo con le salite e discese vere (le stesse che non avrei MAI fatto). Sapere che sei appesa ad una corda e che se molli la presa caschi giù non è molto tranquillizzante, poi capirai che in grotta è impossibile che accada, visto che le corde sono tutte bagnate e fangose e che ci vuole l’argano per farle scorrere nel discensore. Silvio, uno degli istruttori, mi insegna le tecniche per salire, una fatica bestiale, il primo istinto dei culi pesi (quindi anche il mio) è smontare tutto ed andarsene. Lui sembra di acciaio, non stilla una goccia di sudore, io rantolo. Che rabbia!!!

Mi guarda e per spiegarmi meglio il movimento da fare mi dice “Tinè, quando pompi, devi spingere verso il culo!!!” A parte il boato che è venuto dal basso, dato da persone piegate in due dal ridere, penso di aver capito! Tutto dall’alto è bellissimo e scopro che riesco ad affrontare con tranquillità la parete per me a prima vista impossibile, a guardare senza strabuzzare gli occhi i miei compagni di corso situati 20 mt sotto di me e a salutarli staccandomi dalla corda alla quale ero ininterrottamente attaccata stile koala lasciandomi cullare nel vuoto dall’imbraco. Direi ottimo per il primo approccio. Ovviamente non sono un fenomeno, se proprio lo volete sapere sono la più “gronchia” del gruppo, quindi se ci sono riuscita io…. direi che è uno sport per tutti.

Salendo, scendendo, cambiando attrezzi in corda, passando frazionamenti e nodi arriva la sera, abbandoniamo la palestra di roccia ed andiamo a montare la tenda sul cucuzzolo di Rocca Soraggio, una meraviglia!

Tinè e Marta

Tinè e Marta

Io Marta e Chiara siamo un’ottima squadra, tenda montata in un attimo! Che donne! Accade in questo momento una cosa alquanto sorprendente…. sarà stata la stanchezza od il fatto che cmq eravamo tutti belli sudati e sudici, che mi scordo di essere una fietta lucchese…. vado a cena cambiandomi solo la t-shirt (giusto x dignità personale) e lavandomi velocemente con una salviettina rinfrescante. E tutto ciò senza batter ciglio. Sono sicura che chi mi conosce non ci crede. 😀 A questo punto io e Marta ci trasciniamo verso la meritatissima cena, ignare di cosa saremmo andate incontro.

A questo proposito, vorrei ringraziare veramente di cuore tutto il gruppo di speleologia, che ci ha fatto passare una serata meravigliosa!

Ci troviamo davanti ad una tavolata di 40 persone (ricordo che i corsisti sono solo 12), ad un pentolone degno di una tribù cannibale colmo di pasta, ed ad una braciata impressionante, ovviamente non potevano mancare della buona musica e delle damigiane di vino rosso. La mia stanchezza si dissolve dopo nemmeno due bicchieri di vino. Che meraviglia!

La tavolata a metà serata

La tavolata a metà serata

La serata va avanti con balli sfrenati fino alle 4,30 del mattino, nessuno si tira indietro finché il colonnello Silvio esce dalla sua tenda per ricordarci che alle 7,30 del mattino seguente ci darà la sveglia. Sinceramente non l’ho preso sul serio in quell’istante, ci ho creduto solamente quando mi sono svegliata grazie a lui che urlava “Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaa” fra le tende mormoranti ed incredule. Che botta che avevo!!!!
Non mi scorderò mai la faccia di Marta al risveglio… era il sunto di tutto quello che stavo pensando in quel momento, eppure non aveva fiatato!

Vestiti, disfa la tenda, rifai lo zaino,vai a conquistare una tazza di caffè, riparti per la palestra di roccia… magari se evitavo di alzare il gomito la sera prima e se avessi dormito un po’ di più, sarebbe stato tutto molto più fluido, invece progredivo a mo’ di zombie. Dimenticavo… la mia bellissima felpa bianca era diventata maculata, color fango (molto cool quest’anno) e ceralacca. Terra e vino. Potrei lanciare una nuova moda!

La giornata procede tranquillamente sulle corde, a parte una pioggia costante ed un freddo barbino. Decidiamo di smontare nel primo pomeriggio facciamo una bella merenda a base di salsiccia pane e vino (mica si possono buttare gli avanzi del giorno prima!!!) e torniamo belli satolli, fieri e soddisfatti verso casa. Che belli che siamo!
Nel viaggio di ritorno capisco che i miei muscoli sono un attimino irrigiditi, ma non pensavo che la mattina dopo avrei dovuto STRISCIARE fuori dal letto. Aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh la speleologia!

P.S. Ovviamente il cambio per la sera ed il cambio per il giorno seguente non sono mai stati utilizzati, ed il beauty è stato aperto solo x prendere lo spazzolino da denti….alla fine bastava mi portassi una t-shirt pulita ed un pigiama… che donna pratica che sono 😀

P.P.s ERA carina la franch manicure alle unghie

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  2 Responses to “Diario di un’improbabile speleo – Prima puntata”

  1. Grazieeeeeee!!!

  2. La nostra fietta lucchese preferita!!! Bellissimo il tuo racconto, ho riso di gusto!!! 🙂

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