Mag 292012
 

Corso bagnato, corso fortunato…? Cercherò di raccontare con parole mie la personale scoperta del mondo sotterraneo attraverso il XXV Corso di Introduzione alla Speleologia del GSL, svoltosi in un maggio pazzerello e parecchio piovoso (esclusivamente durante i fine settimana, s’intende).

Spero che quanto segue possa far sorridere chi era presente ma soprattutto incuriosire ed invogliare potenziali futuri corsisti.

Palestra a Rocca Soraggio – 28 e 29 aprile 2012

Rocca Soraggio

Rocca Soraggio

La prima uscita del corso, ovvero la due giorni di Rocca Soraggio, è una specie di prova generale prima dell’ingresso in grotta vero e proprio (le speleogite valgono sì e no), ed è anche con buona probabilità la sola attività in ambito speleologico che si svolga alla luce del giorno.

Una lezione particolare

Docente e discenti

 

 

Lo scopo ufficiale dell’uscita è quello di apprendere i fondamenti della progressione su corda, tecnica essenziale in grotta, sfruttando una parete di roccia sperduta in una piccola valle a fondo chiuso semi-disabitata. I miei compari corsisti potranno però testimoniare che scopi altrettanto importanti sono quelli di superare il terrore nero della sospensione nel vuoto, fare gruppo, far festa e soprattutto in generale calarsi nell’atmosfera goliardica del GSL.

La palestra

La palestra

Sabato il tempo è stato clemente, permettendoci di inaugurare il corso sotto il sole: introduzione teorica, familiarizzazione con l’attrezzatura, vestizione e via alla parete! Per non traumatizzarci troppo, la prima calata s’è fatta su una parete secondaria inclinata a 45º che comunque ha generato una certa tensione iniziale. I primi passi li muovi con la lentezza di un bradipo, calcoli con delirante precisione matematica ogni singolo spostamento, ti aggrappi con mani e piedi alla roccia nel disperato tentativo di contrastare ogni ragionevole legge della fisica, scaricare tutto il peso sulla corda ti costa fatica psicologica, poi monti il discensore con mani tremanti e… ti cali! Ma come, tutto qui? Non era poi così drammatico come sembrava!

Perplessità...

Perplessità…

Con rinnovato coraggio ci si lancia verso la prova vera, la parete verticale. Croll, maniglia, pedale, c’è chi scambia inavvertitamente il cappuccio della felpa per un degno sostituto del caschetto (…!), vai di pompate e sali, sali, sali… ma quanto caspita è alta questa parete?! Al primo frazionamento ti volti e la vista sulle Apuane che si stagliano sullo sfondo ti toglie il respiro… in tutti i sensi, visto che è proprio in quel momento che ti rendi conto che la tua vita è letteralmente appesa ad una corda! Pian piano acquisisci una vaga confidenza con la nuova situazione e cominci a goderti l’ebbrezza del vuoto sotto i piedi, facendo ciao-ciao con la manina verso i compagni che si rimpiccioliscono sempre di più laggiù in fondo alla parete. I tempi delle prime salite/discese sono biblici ma gli istruttori dimostrano di avere una santa pazienza. Quest’anno siamo ben 12 corsisti, un numero particolarmente alto da gestire, mi dicono. Nonostante questo non si verificano particolari intoppi e il clima è subito allegro e di affiatamento.

Chiara sulla corda, assistita dal Generale

Chiara sulla corda, assistita dal Generale

A fine giornata, fieri delle nostre prodezze, marciamo verso la “casa” di Rocca ognugno facendo un rapido inventario dei lividi e delle escoriazioni sparsi sulle proprie braccia e gambe. Eh si, perchè quando l’adrenalina cala ti rendi conto di aver sbatacchiato contro la roccia tutto il tempo, procurandoti tanti bei ricordini che ti accompagneranno fino all’uscita successiva, e oltre. Per non parlare dei muscoli doloranti (che nemmeno sapevi di avere!) che ti danno il buongiorno al risveglio del mattino successivo… ma ora non divaghiamo.

La festa ci attende!!! Colgo l’occasione per ringraziare, con un modesto ritardo, tutti gli organizzatori ed i cuochi, perché sfamare una tribù di corsisti ed istruttori sfiniti ed affamati immagino non debba essere stata impresa da poco. Cibo, vino, musica e ottima compagnia: alle volte basta davvero poco per trascorrere una bellissima serata! Man mano che il vino scorre il ballo si trasforma in pogo, la musica aumenta di volume e non ci si capisce più niente! A furia di ridere non so nemmeno più che ore siano, alla spicciolata la gente si ritira in “casa” o nella tendopoli su al cimitero, gli ultimi irriducibili resistono, poi cala il silenzio nella valle (eccezion fatta per qualche convinto russare), è il riposo dello speleologo.

Un grande classico di Rocca... la dama vòta!

Un grande classico di Rocca… la dama vòta!

Domenica, piove! E’ cominciato il trend che ci accompagnerà fino (quasi) in fondo al corso. Che si fa? Si va, non si va? Intrepidi quanto basta, ci incamminiamo nuovamente verso la parete: rovinose scivolate e capitomboli sulla roccia bagnata non mancano, ma nulla ci ferma dal mettere ancora un po’ in pratica gli insegnamenti del giorno precedente, assistiamo pure divertiti ad una dimostrazione di soccorso uomo a uomo dall’aria vagamente equivoca. Poi pero’ quando è troppo è troppo. Bagnaticci ed infreddoliti (almeno, la sottoscritta di sicuro), viene convalidata la mozione del rientro e dopo aver aggredito pane, uova, salame e nutella, non necessariamente nel giusto ordine, ed esserci presi un altro bello scroscio di pioggia, ce ne torniamo a casina, stanchi, felici e carichi per il prossimo capitolo: la grotta.

Presentazione XXV Corso

 Posted by at 22:00  Foto, News
Apr 262012
 

Il 26 Aprile, nella sala dedicata ad Alessandro Cortopassi della sede CAI di via Grandi, è stato presentato il XXV Corso di Introduzione alla Speleologia GSL.

Il Corso, che si svolgerà fino alla fine di Maggio, vede quest’anno la partecipazione di ben 12 Allievi. L’inizio è stato dei migliori: dopo la presentazione del direttore Roberto Celli e alcuni cenni sulla Storia della Speleologia di Mario Nottoli, gli istruttori hanno offerto un rinfresco che ha permesso agli allievi di iniziare a conoscersi ed a conoscere il Gruppo.

Di seguito alcune foto della serata, a cura di Andrea Triolo.

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Apr 262012
 

Il Gruppo Speleologico Lucchese organizza il XXV Corso di Introduzione alla Speleologia. Il Corso si svolgerà dal 26 Aprile al 27 Maggio 2012 e consisterà di lezioni teoriche e uscite pratiche nel fine settimana.

Il Corso è un’occasione per avvicinarsi all’affascinante mondo della Speleologia, per vivere dei giorni immersi nella natura, per stare insieme e “fare gruppo” in un modo diverso dal solito: è quindi una straordinaria esperienza da vivere insieme al GSL nello splendido scenario delle Alpi Apuane. Non sono richieste particolari abilità o capacità, ma solo la voglia di fare una nuova esperienza, di divertirsi, di imparare. Durante il Corso verranno insegnate le tecniche di progressione in ambiente ipogeo e si parlerà degli aspetti scientifici/pratici di più immediato interesse per i neofiti.

Volantino XXV Corso

 

La quota di partecipazione è fissata a 170 EUR (120 EUR per i soci CAI) e comprende: iscrizione al CAI, copertura assicurativa infortuni, abbonamento annuale alla rivista Talp, utilizzo attrezzature messe a disposizione dal GSL, dispense didattiche e pernottamenti. Ulteriori dettagli, Regolamento e Programma nel Volantino.

Le iscrizioni sono chiuse in quanto e’ stato raggiunto il numero massimo di iscritti. Per informazioni scrivere a info@gslucchese.it oppure contattare il GSL presso la SEDE il venerdi dopo le 22:00.

Apr 152012
 

Domenica 15 Aprile, speleogita al Tanone di Torano: grotta molto comoda per le occasioni in cui piove, visto che l’ingresso è molto vicino al parcheggio. Sveglia alle 6.45, colazione abbondante e partenza per Lucca.

Torano - Panorama

Arrivati a Lucca, abbiamo aspettato che si radunasse tutto il gruppo, abbiamo pagato la quota di iscrizione (si sa che quando si fanno attività pericolose, il pagamento va fatto rigorosamente ‘prima’), siamo andati a fare la seconda colazione abbondante al bar e poi via tutti verso Carrara, frazione di Torano.

Torano è un piccolissimo borgo dietro la prima fila di vette. Mattinata domenicale con un po’ di pioggia: qualche nonnetto a passeggio per il borgo ha visto arrivare 20 automobili e ci ha guardati con aria interrogativa come a chiedersi “ma dove vanno questi sotto la pioggia?” E infatti abbiamo dovuto cambiarci e indossare le attrezzature sotto la pioggia. Urgh.

Scivolo

Per fortuna in grotta non piove, quindi appena varcata la soglia ci siamo sentiti sollevati e contenti: come gli orsi che vanno in letargo d’inverno.
La grotta è molto carina. Ha un paio di rami fossili, dove ormai non si muove più niente da decine di migliaia di anni, e due rami attivi, dove c’è acqua in abbondanza, un paio di laghetti sotterranei e persino un torrente sotterraneo molto bello. E c’e’ anche una statuetta della vergine Maria, posizionata con cura in una nicchia che sovrasta un mini laghetto a forma di acquasantiera.

E la grotta è anche piena di sabbia. L’acqua porta un sacco di sabbia e la deposita sul fondo delle grotte, cosi’ anche nelle zone dove non scorre piu’, sembra di essere in spiaggia. Va bene per chi si porta paletta e secchiello, molto meno bene per chi ha la macchina fotografica.

Luci nel buio

La mia compattina ora è piena di sabbia e se la accendo l’obiettivo esce facendo rumore di sassolini che ciottolano. Siamo rimasti in grotta dalle 11 di mattina (sì, ci siamo alzati alle 7 e siamo entrati in grotta alle 11. La colazione è il pasto più importante della giornata di uno speleologo.) fino alle 5 di pomeriggio.

E’ stato tutto tranquillo e liscio, i gitanti sono stati coraggiosissimi. Alcuni hanno attraversato delle strettoie anche soltanto per il gusto di sentire l’emozione che si prova ad abbracciare la montagna, e poi si sono fatti calare con in piccolo pozzetto (4-5metri), con un apposito paranco che era stato approntato dai valenti speleologi lucchesi. La discesa nel pozzetto e’ stata emozionante per molti. La prima volta che si rimane appesi a una corda a 5 metri d’altezza non può non essere emozionante.

Federiha alla dehontaminazione. Lei ci tiene.

Un paio di giovani ragazzi sono rimasti così entusiasti che volevano diventare speleologi DA SUBITO! Purtroppo abbiamo dovuto dargli la triste notizia che per quest’anno il corso è già pieno e dovranno aspettare l’anno prossimo.

Dopo aver finito la visita, siamo usciti e finalmente abbiamo trovato il sole. Ci siamo ritemprati nel bar-tabacchi-market di Torano e abbiamo fatto una passeggiata sia nel borgo che nella vicina cava di marmo (domenica la cava diventa un luogo di turismo per gitanti e per curiosi).

A fine giornata, tutti in macchina e via verso una trattoria vicino a Pietrasanta, dove abbiamo mangiato bene e con copiosa abbondanza.

 


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Apr 152012
 

Il Gruppo Speleologico Lucchese CAI organizza una escursione speleologica guidata (speleogita) alla Tana delle Fate di Soraggio, il prossimo 15 Aprile, Domenica.

“Sempre in Toscana, a Soraggio, le Fate risultano specializzate, come molte loro colleghe italiane ed europee, nel fare il bucato sulle rive del fiume, dove poi stendono accuratamente i panni ad asciugare al sole, ma solo durante l’estate; in inverno infatti si ritirano nelle tane degli orsi o nelle grotte dette Buche delle Fate a tessere e filare.”

La TANA DELLE FATE DI SORAGGIO è situata a quota 860m slm in località Seminabbia nell’Alpe di Ripa nei pressi dell’abitato di Villa Soraggio nel territorio comunale di Sillano. Lo sviluppo reale noto ad oggi supera il chilometro per un dislivello compreso tra +5m e -6m rispetto all’ingresso.

Info utili (maggiori dettagli nel Volantino):

  • Quando e dove ci troviamo per partire? Alle 8,30 di domenica 15 aprile 2012 nel parcheggio a lato del Palazzetto dello Sport di Lucca (mappa)
  • Quanto costa? 10,00 euro per i soci CAI e bambini sotto i 12 anni, 15,00 euro per tutti gli altri
  • Come ci si iscrive? Le iscrizioni sono chiuse. Per informazioni scrivere a info@gslucchese.it
  • Come arrivo alla grotta? In auto da Lucca fino alle vasche di Villa Soraggio (Sillano) poi a piedi, per circa mezz’ora fino all’ingresso della grotta

Volantino

  • Come mi devo vestire? Abbigliamento pesante e da “battaglia” protetto da tute da meccanico e/o tute da ginnastica. Ai piedi scarpe da trekking ed alle mani guanti da lavoro. Ricambio completo per il ritorno.
  • … e le attrezzature? Sono fornite dal G.S.L. e sono comprese nella quota di iscrizione
  • … e per il mangiare? Sono consigliati panini per fermare i morsi della fame. A fine gita è possibile unirsi ai soci del GSL per celebrare la Cena Sociale in luogo da definire, ma più verso Lucca. Eventualmente segnalane l’intenzione all’atto dell’iscrizione così prenotiamo il posto
  • Se sono minorenne? Ti devi fare accompagnare da un maggiorenne!
  • Bisogna essere esperti? NO! perché il percorso è stato scelto per la sua semplicità!